Del numero 40 e della Resurrezione
Aurora Salvador Dalì
Auguri di cuore di Buona Pasqua
DEL NUMERO 40 E DELLA RESURREZIONE
Quattro volte la Decade, il numero 40, ci parla di qualcosa che ha a che vedere con la dimensione più materica e con il più denso dei corpi, il corpo fisico, e con la possibilità di trascendere da essa.
Si parla di quarantena per definire il tempo di attesa in isolamento per scongiurare contagi, in ambito sanitario, merceologico ed anche in campo informatico è stato mutuato questo lessico.
Ricordando quanto riportato in premessa rispetto alle differenti correnti religiose, ritengo prezioso ricordare il significato biblico che questo numero racchiude, infatti, intende quel tempo di purificazione e di preparazione che precede l’incontro con il Divino.
Al di là di qualunque dottrina e a prescindere da qualunque credo, simbolicamente rappresenta l’intimo incontro con la propria divinità interiore che ne è emanazione, e con il contatto con la propria Essenza che pacifica e colma di senso l’esistenza.
40 giorni dura il diluvio e 40 quelli che Gesù trascorre nel deserto, portando così il significato di purificazione e di isolamento, di ritiro.
Chiunque abbia vissuto l’esperienza anche di un breve digiuno ne conosce il potere non solo depurativo ma di espansione della percezione che ne deriva.
La Quaresima è il periodo di riflessione, di silenzio e di ascolto che precede la Resurrezione, la Pasqua cristiana, la cui etimologia significa “passare oltre” o “passaggio”. Dopo 40 giorni, si celebra l’Ascensione, ovvero Gesù è restato ancora quel tempo prima di ascendere al Cielo. Poiché nulla è casuale è evidente che definisce un ciclo temporale pieno, compiuto e antecedente una grande trasformazione.
La Domenica delle Palme, con cui si celebra l’ingresso di Gesù nella città di Gerusalemme, segna l’inizio della Settimana Santa che ripercorre la settimana in cui Gesù venne crocifisso il venerdì e risorse la domenica. Ci si fanno gli auguri di pace e di felicità… è la Pace del cuore e la Fede di Chi sa che cosa accadrà e lo accoglie.
La frase di rito delle Segnature delle antiche Guaritrici per la guarigione da vermi e parassiti, è tutta improntata sulla Settimana Santa, quindi un altro messaggio di guarigione, liberazione, purificazione.
È come se la preparazione sino a quel momento avesse permesso di ripulire la superficie di una pentola immaginaria, la nostra, ora permette di vedere quel che contiene, e nella Settimana Santa abbiamo modo di sistemare le cose. Un momento benedetto di Verità forse insabbiate che, permettendo di prendere coscienza, apre ai passaggi successivi, ovvero di accogliere in assenza di giudizio e di agire i correttivi necessari.
Accade da domenica a domenica, un’ottava, da DO al DO superiore della scala musicale; la domenica, ovvero Sunday, è il giorno del Sole, e proprio come l’astro fisico è coi suoi raggi sorgente di Vita terrena, così nella sua Essenza spirituale è lo Spirito nascente che illumina, scalda e feconda di Vita spirituale.
La Domenica delle Palme precede dunque di 8 giorni la Domenica della Pasqua di Resurrezione: l’ottavo giorno assume il significato della Rinascita, della Resurrezione che ritroviamo nel numero 8. La forma geometrica corrispondente è l’ottagono, che appartiene alla Geometria Sacra e che ritroviamo nella pianta delle Fonti Battesimali. Il Battistero di San Giovanni Battista di Firenze, a cui è dedicata la cover di questo testo, ne è un esempio di straordinaria valenza artistica, energetica e spirituale, richiamando con la pianta ottagonale, e l’ottagono ripetuto continuamente al suo interno, l’armonioso incontro tra il Cielo e la Terra, tra l’Umano e il Divino, e che entrandovi è addirittura palpabile.
Per la tradizione ebraica la Pasqua è la festa che corrisponde alla liberazione dalla schiavitù del popolo d’Israele.
Quindi troviamo associati a questo tempo i significati di Resurrezione e di Liberazione, che non sono fatti esterni di cronaca; i fatti esterni sono dimostrazione di ciò che può accadere dentro di noi, ed induzione in termini energetici per avviare e sostenere il processo di trasformazione e rinascita a forme sempre nuove.
È il tempo necessario per “la schiusa” del nuovo essere, o meglio del nuovo stato dell’essere di colui che, essendosi adeguatamente preparato, è pronto per rinascere e la cui coscienza espansa produrrà un nuovo livello di percezione e di manifestazione.
Riporto un’altra analogia che vi è tra la purificazione poc’anzi trattata, con il Sincronario Maya in cui è previsto un giorno fuori dal tempo (il 25 luglio), dedicato alla preparazione, alla purificazione, al lasciare andare ciò che è stato, per far posto a ciò che arriva, con sacralità: si onora il Vuoto prima di accogliere il nuovo.
In Numerologia il 4 in ombra è associato all’archetipo del Prigioniero, dunque la liberazione è da ciò che del mondo materico percepisco come schiavitù, mi lega e condiziona.
È importante cogliere l’aspetto della percezione, ad esempio qualcuno può sentirsi pienamente libero anche senza uscire di casa e vive come schiavitù il dover uscire di casa e per altri viceversa. Tuttavia, in entrambi i casi è presente una polarità. Il momento in cui ne divento consapevole, è la via di liberazione ed avendo ampliato la visione potrò attuare le azioni corrispondenti, potrò lasciare andare le false necessità indotte per “essere nel mondo senza essere del mondo”.
Dunque, la croce che il 4 porta nel suo stesso segno grafico, parla di chiusura, di prigione, delle prigioni che ci siamo costruiti ma anche di liberazione da esse. Parla di morte per resurrezione, di quella porta stretta in cui si passa lasciando andare ciò che di là non ha ragione di essere portato, perché non serve, perché sarebbe germe dei medesimi responsi. Ci parla di costruire un Mondo Nuovo che per essere percepito deve “abitarci”, deve essere risvegliato e vivo all’interno di noi stessi, altrimenti non sarebbe riconoscibile.
Ritroveremo il tema della trasformazione nel numero 13 – 4 in riduzione da 1+3 – che con l’archetipo dell’Alchimista si fa metamorfosi: di nuovo il simbolo potente della Fenice che risorge.
Il passaggio dalla prima alla seconda terzina ci chiede inoltre di completare la fase dell’individuazione (1, 2, 3) per muoverci verso una maturità sociale (4, 5, 6).
Il 4 è la Terra, è Gea, è l’amore e il rispetto per la Madre che è tempo di ritrovare “affinché le foreste tornino foreste e i mari tornino mari” e poiché interno ed esterno sono interconnessi e l’uno è il riflesso dell’altro, altrettanto accada per il nostro Giardino Interiore, che significa aver cura della nostra Terra, per accogliere il Buon Seme e coltivarlo.
Questo 4 e questa croce, espansi nella Decade, ci parlano dell’incontro tra Spirito e Materia (l’intersezione dei piani verticale ed orizzontale rappresentati dal simbolo) nel preciso punto in cui ci troviamo: il qui ed ora, nel cuore, dove sboccerà la Rosa.
Alessandra Pizzi
dal terzo volume “I Numeri Speciali” della collana “Quaderni di Numerologia & dintorni” LEDUETORRI Editori
con i più sentiti auguri di Buona Pasqua, Buona Resurrezione <3
One Response to "Del numero 40 e della Resurrezione"
Grazie, sempre molto belle queste letture,buona Pasqua anche a Lei saluti Stefano Vancini