IO DISOBBEDISCO

IO DISOBBEDISCO

IO DISOBBEDISCO

 

Passo davanti alla televisione dei miei genitori (io l’ho messa fuori casa da moltissimi anni) e mi arriva la domanda di una ascoltatrice alla dottoressa intervistata: “sto allattando, posso fare il v anche durante l’allattamento?” mi aggancia, troppo tardi, e ascolto questa donna rispondere perentoria “assolutamente sì, anzi per il bambino…”

Come prendere un pugno in pieno stomaco, o aver mangiato qualcosa di tossico da smaltire, mi attraversa uno scibile d’emozioni che risparmio e si attiva una successione di considerazioni, molte delle quali involontarie. Sono ora passate 24 ore.

Ho ripensato a tutte le volte in cui ho avuto bisogno di sentire una bugia, tutte le volte in cui dentro io l’attendevo, perché preferivo credere a quella piuttosto che affrontare una verità che non ero in condizioni di sostenere.
Delegando la responsabilità di scegliere.
Costruendomi la possibilità, poi, di accusare.

E alle volte in cui la verità non l’ho affermata, perché sarebbe stata una condanna, un pungolo insopportabile.
Lo stesso pungolo che in forma di paura oggi sta spingendo le persone all’odio, alla separazione ed esattamente nella direzione voluta. Manovre.

Le riflessioni sul sentirsi sollevati da una bugia, da un lato mi aprono alla comprensione, alla tolleranza, al perdono; mi liberano dal giudizio e dallo schieramento che impone, essendo figlio della separazione. Allo stesso tempo non toglie nulla a chi utilizza il mezzo della menzogna, e restano come macigni la responsabilità della menzogna stessa e dell’intento che muove quella mancata verità.

E quando come oggi i confini si assottigliano, mi sembra di sentire fin nella carne cosa vive l’una e l’altra parte, e mi spando fino al sentire di quell’anima che si troverà ad assistere al prodotto delle azioni compiute, a quando dal fango vedrà il vero prezzo del lusso per cui si è venuto. E poiché ne sento il dolore, la pena cresce ancora di più… perché non sono nessuno né per provarla – non conoscendo il Progetto -, né per dire cosa sia bene e cosa no, perché “giusto” è per ciascuno qualcosa di differente quando non si è ancora sufficientemente distaccati dalla personalità mortale, terrena.

Mi resta solo il pregare per tutti, cercando di tenere fisso lo sguardo e saldo il timone, ricordando a me e ai fratelli che sono in condizioni di sentire, che potere e responsabilità non vanno mai ceduti, e mai perduti, e mai sottovalutati o disprezzati, e che spesso tenerli cari passa dalla disobbedienza, dall’andare apparentemente contro corrente quando vedi che la corrente è artificiale, indotta, corrotta, spietata e non t’appartiene. C’è un’altra corrente che avanza silenziosa e inarrestabile, e quella sì porta al Mare.
“Quando la tempesta sarà finita, probabilmente non saprai neanche tu come hai fatto ad attraversarla e a uscirne vivo.
Anzi, non sarai neanche sicuro se sia finita per davvero.
Ma su un punto non c’è dubbio.
Ed è che tu, uscito da quel vento, non sarai lo stesso che vi è entrato.”
Haruki Murakami

14.05.2021

 

io sorgo

3 Responses to "IO DISOBBEDISCO"

  • sai quanto sento risuonare profondamente le tue parole, Alessandra?.. sai quante volte ho un nodo nello stomaco quando penso a tante persone che un giorno, magari dovranno per forza aprire gli occhi e vedere?.. anche delle persone a me care che sono state rapite dall’inganno che si vende come verità. e sai quanto mi devo “parlare” per, come dici, tenere fisso lo sguardo e saldo il timone? ricordandomi che ognuno ha un suo percorso da fare.. e che questa grande tempesta in realtà si… certamente ci porterà al Mare… e anche profondamente trasformati!. grazie per questa stupenda riflessione!

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