12.11.2024: conciliare necessità e libertà
Con il buongiorno, dedichiamo un altro tempo insieme a questa data e ai numeri, ovviamente.
Quando noi osserviamo una data, abbiamo l’indicazione di quali siano le forze agenti in quel dato tempo. Così, qui incontriamo diversi elementi.
Ora, in questo ambito, che non è un corso di formazione ma è la condivisione di un Caffè coi Numeri, non entro nello specifico di quali siano queste forze agenti che possiamo riconoscere da una data. Ci basti sapere che abbiamo espressi un giorno, un mese e l’anno:
- che l’anno è la costante del lavoro;
- che il mese può rappresentare un elemento sfidante (in questo caso di novembre il numero 11),
e lo vediamo anche come mese universale (cioè, l’11 unito al 2024). - abbiamo il giorno che, alla Scuola Numerica, chiamiamo “approdo” e che è una costante di attenzione in quella giornata o in quella vita, se riguarda la nostra data di nascita.
- poi abbiamo parlato del Numero del Sole;
- e del calcolo delle sfide, cioè dell’andare a vedere qual è in quella giornata che ha un preciso progetto (espresso dalla somma di tutte quante le cifre che la costituiscono, ovvero il Numero del Destino), ed ha anche una sfida dominante, e questo è fondamentale: dobbiamo sempre comprendere che esiste una dimensione luminosa e una dimensione da illuminare, che ci sfida con il progetto di essere trasformata in grande forza.
Abbiamo già detto in altri momenti che, quando il Numero del Destino (il totale della data, nel caso di oggi, quel 13 in riduzione 4) e la sfida principale, che oggi è 4, sono coincidenti significa che è tutto il tema, di quel giorno o di quella vita. Allora abbiamo come indicazione il fatto che ci dobbiamo prendere cura della dimensione materica, costruttiva, pratica della nostra esistenza, delle fondamenta. Ma, poiché quel 4, rafforzato dalla coincidenza, viene da 13, dice anche: guarda e falcia (lascia andare, sganciati) quello che non è più coerente con ciò che nel frattempo oggi sei diventato.
Quindi, ci porta l’attenzione su tutto ciò che rappresenta necessità, ordine, responsabilità, metodo. Ma questa energia la dobbiamo contestualizzare e comprendere anche altri elementi che sono presenti in questa data, elementi in cui emerge il 5. E mentre il 5 rappresenta la libertà, il 4 rappresenta la necessità. Questo è “un gioco costante” della nostra vita. Mi rivolgo in particolare a tutti gli amici Corsisti che hanno iniziato quest’anno o che in passato hanno fatto la formazione base e proprio in vista del prossimo corso, quello della Croce Cardinale Numerologica, perché è fondamentale per andare oltre comprendere questo passaggio che sta tra il 4 e il 5.
Quindi, comprendere che noi siamo in un contesto, siamo su un pianeta che ruota attorno al proprio asse, che ruota attorno al Sole. È così, è un fatto, è una legge. E pensate a Galileo: poco importa che i poteri temporali o religiosi — non mi interessa, tutti esseri umani — lo abbiano umiliato, costretto all’abiura in ginocchio per aver sostenuto che non fosse il sole a girare attorno alla terra, ma la terra attorno al sole. Poco importa, perché le cose sono e restano tal quali esse sono: ciò che è, è; quel che c’è, c’è.
Che lo sappiamo o che lo ignoriamo,
che ci interessi o meno,
che ci sia dato o meno di comprenderlo,
ciò che è, è. Punto.
Allora quel che ci resta da fare dentro questa compresenza d’energie — e non lo dico ovviamente a fini speculativi o di viaggi mentali ma proprio per trasformare il nostro esistere — perché avere coscienza di questo e da qui partire significa smettere di stare a recriminare, sostenere che questo è giusto, che quello è sbagliato, a far sì che chi, secondo noi, sbaglia faccia ciò che, secondo noi, è bene. Basta. Perché tutto questo si molla: si sa che c’è un Progetto, che quel Progetto è quello, e che ci sono delle Leggi, che quelle Leggi sono.
Quindi il tempo continuerà a scorrere in avanti: io posso tornare indietro di 10 anni col pensiero, ma di fatto nemmeno di 10 minuti, se lo volessi. La terra continua a girare, il pianeta continua a girare, il tempo continua ad andare in avanti. È dentro lì che noi possiamo trovare la libertà di essere, avendo accettato che quella parte esiste.
Allora, ciò che faccio può essere sempre e soltanto di avvicinamento, di continuo avvicinamento per arrivare sempre a una coscienza il quanto più oggettiva possibile, dentro il fatto che ciascuno di noi ha un vissuto, una storia, un retaggio familiare e avrà un proprio narrar di fatti. E questo lavoro ci aiuta a vedere le cose sempre più con questa distanza, sempre con meno soggettività e personalità. Ovviamente preziose, ma non per sostenere quel punto di vista lì, bensì per riuscire sempre più ad ampliarlo.
Perché, se no, possiamo continuare a giocare a fare i liberi e gli anticonformisti, diventando schiavi dell’anticonformismo stesso. Vi invito a riascoltarvi “Capitan Uncino” di Bennato, con la cantilena “i pirati noi siamo, contro il sistema lottiamo“, ma sono lì, schiavi dell’anticonformismo. Quindi richiamo invece le parole di Giordano Bruno: “Di verità in verità, io mi conosco”.
Questo è il viaggio che noi possiamo fare nella vita ma anche nel nostro viaggio coi numeri, dove essi si trasformano in maestri, in indicatori preziosi se noi ci mettiamo in contemplazione. E non con la mente che vuole stivare, stivare, stivare dati, informazioni, nozioni, essere sempre più sapiente, no: contemplazione. Creare il vuoto.
Di che cosa mi stai parlando, data oggi?
La data di oggi ci parla e dice: porta bilanciamento, osserva, dove sei nella necessità e sei in una dimensione reattiva? dove hai accettato ciò che è e ciò che c’è? e lì conquisti attraverso la scelta la tua libertà.
Vi abbraccio forte. È diventato un caffè lungo, ma era importante. Buonissima giornata.
Alessandra
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