Mudra, un gesto sacro
Il Mudra è un gesto sacro.
Letteralmente significa “sigillo” e nel momento in cui si sigilla qualcosa, viene conferita e concentrata tutta la potenza, è il “così sia, così è, così sarà”, è una dichiarazione, un decreto.
Se con le mani creo una certa figura, nella coscienza del significato profondo di quel gesto, che è un simbolo, sto facendo
un’affermazione e, al contempo, un’invocazione e quando chiediamo consapevoli l’Universo risponde sempre.
È così, è una Legge.
Chiedo la Verità e la Verità arriva sempre, nella Verità vivo, la rispetto e sento pace poiché so che non importa cercarla, Lei mi trova. E quando serve, mi libera.
Ad ogni dito corrispondono un Elemento, un Chakra, un organo o un viscere (i punti di arrivo o partenza dei Meridiani della
Medicina Tradizionale Cinese) con i relativi ambiti psico-emotivi, ghiandole endocrine, sensi fisici, colori, frequenze.
Unire le mani al petto, giunte in gesto di preghiera, è un Mudra.
Le mani unite evocano l’unione degli emisferi portando equilibrio nella disarmonia creata dal sistema di vita dominante, in cui è l’emisfero sinistro – lato destro del corpo – quello maschile, razionale, logico, calcolatore ad avere il sopravvento rispetto all’emisfero destro – lato sinistro del corpo – femminile, intuitivo, creativo.
Nel momento in cui uniamo le mani, avviene anche l’unione degli emisferi, generando espansione e rappresentando nella gestualità stessa l’equilibrio e il passaggio dalla dualità all’unità.
Il potere evocativo e di risonanza che è in noi chiarisce il potere dei Mudra. Una percezione dei sensi fisici – un profumo, un sapore, una musica, una parola, un’immagine – può attivare la memoria involontaria e rievocare un preciso fatto e stato emotivo vissuto.
Marcel Proust descrive magistralmente in “Les petites madeleines” come un sapore lo abbia riportato al momento in cui la zia
inzuppava questo dolce e glielo offriva quand’era bambino, la domenica mattina.
La percezione sensoriale ha questo potere evocativo, così come vi è una connessione tra stato d’animo e postura. Se il mio umore è cupo, la mia postura sarà chiusa, contratta ma se al contrario sto sperimentando uno stato d’animo gioioso, avrò una postura più eretta, sicura, aperta al mondo. Pertanto se con intenzione assumo una postura di espansione, indurrò un miglioramento al mio stato d’animo nell’interrelazione costante di corpo-emozioni-mente, nell’unità dello spirito attraendo la stessa energia. Proviamo a trascorrere le giornate sorridendo con generosità. Sorridendo apriamo la nostra anima a coloro che incontriamo, è splendido e saremo ricambiati e colmati di quella stessa energia.
L’effetto dei Mudra non coinvolge solo le emozioni e la mente, agisce anche sulla respirazione e positivamente su sintomi fisici. Anche qui l’invito è alla sperimentazione per testarne direttamente la potenza e l’efficacia che in alcuni casi è immediata, si crea un circuito ed è come quando si attiva un interruttore e la luce si accende contemporaneamente.
I Mudra creano uno stato meditativo, quindi è consigliato mantenere una postura eretta e simmetrica, cercando di tenere le mani morbide, nella consapevolezza del significato profondo di ciò che stiamo rappresentando e lasciando con fiducia che sia l’intelligenza interiore ad agire.
Dal mio libro “In Cammino verso Sé” Infiniti modi, una sola destinazione Ed. LEDUETORRI
testo consigliato:
Mudra – Lo Yoga delle mani di Gertrud Hirschi Ed. Il Punto d’Incontro
(immagine dal web)
One Response to "Mudra, un gesto sacro"
Molto interessante grazie