IL CULTO DELL’AMORE

IL CULTO DELL’AMORE

IL CULTO DELL’AMORE

 

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IL CULTO DELL’AMORE

LUNGO LA MONTAGNA SACRA DELLE ESISTENZE

Colui che fa dell’Amore il proprio culto, che lo coltiva e lo pratica fino a diventarlo, che lo porta nei più piccoli gesti quotidiani, in ogni passo e in ogni relazione – con tutte le creature di tutti i Regni di Madre Natura – è un essere che ha trasceso le religioni, i partiti ed ogni schieramento conflittuale in cui si va a caccia di un nemico a cui attribuire bassezze e falsità. Chi vive nella contrapposizione, di questo ha bisogno come una fiera della preda sanguinante e tremante, diventando a propria volta preda di una trappola in cui cresce la dipendenza e vaga cercando sempre più dolore, sempre più violenza, sempre più aggressività, in una dinamica perversa ed involutiva. Qualunque sia l’idea che difende, se questa è la modalità, sta nutrendo odio e separazione, che sia con l’assolutismo giudicante di bigotti della scienza o della religione non cambia.

Ma ciascuno ha un proprio fondo e pian piano chi l’ha toccato si sveglia, e come riprendendosi da un sonno profondo, si ricorda che è altro, che è oltre, progressivamente si fortifica e discerne.

Chi vive nel rispetto e nell’amore, non discrimina, non condanna a morte chi la pensa in maniera differente giudicandolo eretico e infedele; non odia, non mette in croce o al rogo esseri umani – fatto salvo poi recuperarli ed onorarli come santi – non tortura, non abbatte templi né saccheggia, non emargina né abusa, non ha benedetto armi – e oggi sieri, compresi quelli per i bambini – e non considera le donne esseri inferiori e tentatori.

Ma chi riconosce e pratica il culto dell’Amore sa anche che quei fratelli che oggi vivono la separazione, ancora dell’Amore non hanno fatto esperienza, non lo conoscono, non lo vedono perché il velo dell’illusione traveste d’amore qualcos’altro. E sarà elaborando l’orrore dell’esperienza del male inferto e del conflitto, vedendo e rivedendo le scene ripetute ad oltranza in uno schermo a circuito chiuso da cui non potranno distogliere lo sguardo, e sentendo come una terrifica litania i lamenti per il dolore inflitto per ignoranza o per raggiungere una ricchezza esteriore che ha impoverito l’anima fino a seccarla, inseguendo come una sete implacabile un potere in Terra che li ha resi mendicanti del Cielo: ecco quando si apriranno i loro occhi e vedranno, un giorno all’amore giungeranno e si troveranno allora in un presente in cui all’Amore dedicheranno ogni istante di vita. Mentre per altre giovani anime, tra i sipari del tempo, si sarà fatta l’ora oscura dell’ignoranza e i primi passi della risalita della grande montagna sacra, saranno preludio delle prime scintille di luce.

Chi ha compreso cerca di salvare sé e coloro il cui sonno rasenta l’alba, e fa di tutto per salvare la Verità, scrivendola tra le righe e sulle pietre, per chi un giorno sarà giunto al momento di riconoscere e saprà leggere. E si fa strumento per sostenere quei fratelli destinati a portare oltre un messaggio di luce, che sempre avanzerà proprio come l’ombra, nel terreno eterno duale gioco di luce e ombra, che ogni istante anime pronte trascendono.

Chi vive il culto dell’Amore non ha paura e coltiva la fede, sceglie continuamente la Verità e va avanti, fedele al proprio Spirito, fedele all’Amore, restando unito nella pace del cuore, continuando sempre il cammino in espansione di coscienza e radiosità.

Questo è l’unico culto che io riconosco, e a cui velocemente ritorno se i fatti di vita mi adombrano: è il culto dell’Amore ed è a questo solo culto che io dichiaro fedeltà.

Alessandra Pizzi

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